fonte La milonga di Alvin

Pedro Blanco Acosta, vero nome di Pedro Laurenz, fu bandoneonista, direttore e compositore. Nacque a Buenos Aires il 10 ottobre 1902, negli anni di grande espansione urbana ed industriale della capitale, nel quartiere di Villa Crespo. Fu uno dei tanti abitanti di un contesto sociale multietnico e ricco di contrasti formato da conventillos popolati da immigrati spagnoli, italiani, ebrei, arabi e turchi, nonché da creoli e compadritos. Da bambino iniziò lo studio del violino, ma presto decise di dedicarsi al bandoneón, influenzato dai fratelli maggiori Félix e Eustaquio.

Nel 1919 si trasferì con la famiglia a Montevideo, debuttando come musicista professionista nel quintetto di Luis Casanova, integrato dai fratelli Laurenz al bandoneón e ad altri grandi protagonisti del tango come Edgardo Donato e Roberto Zerrillo al violino. Lo stesso anno, venne integrato nell’orchestra del bandoneonista Eduardo Arolas, per molti il più grande compositore che il tango abbia conosciuto, suonando nel cabaret Moulin Rouge. Nel 1920 Laurenz tornò a Buenos Aires per far parte di alcuni conjuntos minori, per poi aggiungersi all’orchestra del pianista Roberto Goyeneche (omonimo del cantante conosciuto come “El polaco”).

Fino al 1924 rimase con Goyeneche debuttando a Radio Cultura nel dicembre del 1922 e componendo il suo primo tango “El rebelde”. Un momento trascendentale della carriera di Laurenz coincise con la scomparsa di Goyeneche e l’abbandono di Luis Petruccelli dell’orchestra di Julio De Caro. Questa concomitanza di eventi portò il giovane Laurenz verso il sestetto del celebre violinista, il quale lo plasmò come musicista e lo accompagnò verso la sua maturazione artistica. Con De Caro, Pedro viaggiò per il mondo (Brasile, Francia, Italia), formando la più celebre coppia di bandoneonisti dell’epoca insieme a Pedro Maffia. Fu un periodo di celebri incisioni, che segnarono un cambio epocale per l’evoluzione stilistica del Sexteto De Caro e del tango in generale. A Parigi, Pedro Laurenz intervenne a lato del celebre Carlos Gardel nel film “Luces de Buenos Aires”, in una scena dove il cantante interpreta un magistrale “Tomo y obligo” accompagnato dal violino di De Caro e dallo stesso Laurenz al bandoneón. Con Gardel nacque una sincera amicizia prima dell’esperienza parigina, essendosi conosciuti in teatro e presso gli studi di registrazione della Odeón.

Nel 1926, Pedro Maffia lasciò l’orchestra di De Caro, così Laurenz ottenne il posto di primo bandoneón, affiancato da Armando Blasco, grande esecutore tecnico dello strumento, per nulla limitato dalla sua cecità. L’esperienza con De Caro durò fino al 1934, quando Laurenz sentì la necessità di dare un nuovo impulso innovatore al tango. Insieme a Blasco lasciò il Sexteto De Caro e formò una propria orchestra, integrata dal fratello di Armando Blasco, Alejandro, a completare la sezione dei bandoneónes, dai violinisti José Nieso e Sammy Friedenthal, dal contrabbasso di Vicente Sciarreta e dal pianoforte di un giovane Osvaldo Pugliese. Con questa formazione debuttò nel locale “Los 36 billares”, sito in Calle Corrientes; nel frattempo Pugliese lasciò il pianoforte ad Armando Federico e Nieso cedette il posto ad Alfredo Gobbi.

A partire dal 1937, Laurenz iniziò una produzione discografica importante per diverse case discografiche (Victor, Odeón, Columbia, Philips, ecc.), includendo nella formazione da lui diretta diversi artisti, come Mauricio Mise, Héctor Grané, Miguel Jurado, Héctor Gentile, Milo Dojman, César Zagnoli, José Colángelo e Fernando Suárez Paz. Le voci di Juan Carlos Casas, Carlos Bermúdez e Jorge Linares accompagnarono il percorso artistico di Laurenz durante la Epoca de Oro del tango.

A partire dal 1960 entrò a far parte del celebre Quinteto Real (Quinteto de Los 5 Ases) composto dai grandi solisti Horacio Salgán (pianoforte), Enrique Mario Francini (violino), Ubaldo De Lío (chitarra) e Rafael Ferro (contrabbasso). Con questa formazione Laurenz fece diversi tour internazionali, toccando Giappone, Uruguay, Colombia e Nord America. Nel 1969 Pedro integrò un altro quintetto con il violinista Ricardo Walczak, il pianista José Colangelo, Rubén Ruíz alla chitarra elettrica e Luis Pereyra al contrabbasso. Queste esperienze proposero una nuova interpretazione ritmica al tango, proiettandolo verso espressioni avanguardiste che caratterizzarono le formazioni degli anni ’60 e ’70.

Nel 1970 si presentò a New York, al Carnegie Hall, di fronte ad un quartetto composto dallo stesso Laurenz accompagnato da Fernando Suárez Paz al violino, Osvaldo Potenza al piano, Julio Rodolfo al contrabbasso. Questa fu l’ultima delle orchestre di Laurenz dove poté presentare al mondo la propria abilità tecnica ed espressiva con il bandoneón in mano.

Pedro Laurenz morì nella sua città natale, Buenos Aires, il 7 luglio del 1972 poco prima di compiere 70 anni.

Fonti consultate

  1. Todo Tango – Biografia de Pedro Laurenz por Julio Nudler
  2. Todo Tango – Biografia de Pedro Laurenz por Orlando del Greco
  3. Roberto Daus – La historia del Tango, Vol. 3.
  4. EcoRed – Pedro Laurenz
  5. Tango Radio y mas Historia – Pedro Laurenz por Héctor Palazzo
Categorie: storia

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