Julio Sosa:  Sosa, Julio María. Cantante.

Fu uno dei più popolari interpreti vocali della fine della decade del cinquanta ed il principio della successiva fino alla sua prematura e tragica scomparsa.

Coltivó uno stile caratterizzato dalla suo forte temperamento, sviluppato dentro la tessitura di voci gravi imposta agli inizi da Edmundo Rivero.
Fanno parte del suo repertorio le opere classiche di ispirazione arrabalera come Ivette, Que me quiten lo baiíao, Margot y Araca corazón, sebbene i suoi migliori successi interpretativi li raggiunse con i tanghi romantici e melodici, come Si no me engaña el corazón, Nada, Qué so/o estoy,  Yo soy aquel muchacho, La casita de mis viejos, En esta tarde gris, Mañana iré temprano, Madame Ivonne, muchos de los cuales exhumó para volverlos al primer plano del interés público.
Nacque nella cittá di Las Piedras, dipartimento de Canelones, República Oriental del Uruguay il 2 de febbraio del 1926.
Si guadagnò da vivere fin da ragazzino con vari impieghi e mestieri. Iniziò a cantare nei café della sua città natale, facendo parte dell’orchestra di Carlos Gilardoni. Si esibí anche a Montevideo e a Punta del Este, con il gruppo di Epifanio Chain, di Hugo Di Cario e di Luis Caruso. Con quest’ultimo registrò alcuni brani per l’etichetta Sondor, tra questi il tango Sur, de Troilo e Manzi.
Nel 1949 si trasferisce a Buenos Aires dove inizia cantando come solista nel café LosAndes de Chacarita, con le chitarre di Córtese y Fontana.
Dopo un fugace passaggio per l’orchestra di Joaquín Do Reyes, i paroliere Raúl Hormaza fece da tramite per il suo ingresso nell’Orchestra di Francini-Pontier, con la quale debutto alla “boite” Picadilly di calle Corrientes. Questa tappa della sua carriera include programmi alla Radio El Mundo e registrazioni per l’etichetta Víctor, la prima della quale fu El Hijo Triste, un vals in dúo con Alberto Podestá.
Julio debutta con l’orchestra Francini-Pontier il 1 di aprile del 1949, nel boite Picadillyde Corrientes y Paraná. Con lui appare in questa foto, Alberto Podestá che racconta: “Qui stiamo cantando il nostro nico duo, il vals El Hijo Triste, che fu anche la prima registrazione di Sosa in Argentina. Abbiamo registrato un altro brano,  con la milonga di Pontier A Unos Ojos, però non é venuto bene perché stavamo ridendo, e Armando la tolse del repertorio”.
Nel 1953 si legò al gruppo di Francisco Rotundo registrando anche per Odeón e nel 1955 Armando Pontier, continuando il suo percorso come direttore indipendente, lo incorporó como vocalista del suo gruppo fino al 1958. Da questo anno prosegui come solista affidando la direzione dei suoi accompagnamenti al primo bandoneón e arrangiatore Leopoldo Federico, col quale registró numerose versioni par l’etichetta Columbia, lasciandoci anche alcune interpretazioni del repertorio di folk creolo suonato con chitarre a cornice. É apparso in televisione e la radio, partecipando alle riprese del film Buenos Noches, Buenos Aires. Ha scritto e pubblicato un libro di poesie: Due ore prima dell’alba. E ‘morto a Buenos Aires in seguito ad un incidente stradale il 26 novembre 1964.

Traduzione di Michele Mollica
Testo di Horacio Ferrer pubblicato sul sito El tango y sus invitados.

Julio Sosa


Julio Sosa con la Orquesta Francini Pontier en 1950
Oscar Ferrari, Armando Pontier y Julio Sosa
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Oscar Ferrari, Armando Pontier y Julio Sosa
Julio Sosa, Francisco Rotundo y Jorge Duran
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Julio Sosa, Franscisco Rotundo y Jorge Duran
Julio Sosa
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Julio Sosa
Albero Podesta con Julio Sosa
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strong>Alberto Podesta con Julio Sosa

Categorie: storia

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